Il 3 dicembre 2015 si è tenuta, nella Sala Auser di Forlimpopoli, una conferenza pubblica dedicata alla formazione contro le truffe organizzate a danno degli anziani.
Presenti, il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri di Forlimpopoli Domenico Garompolo, la collega sottotenente, la responsabile del Centro Auser di Forlimpopoli, Edda Dall’Acqua, i volontari e i soci Auser ed il pubblico esterno per un totale di circa 70 persone.
Il Comando dei Carabinieri di Forlimpopoli, in collaborazione con il Centro Sociale Auser e il Comune, ha condotto all’interno della sede Auser una conferenza pubblica volta a prevenire i furti e le truffe agli anziani. Nel corso dell’assemblea è stato presentato un pieghevole informativo dal titolo «Sconfiggi la truffa», redatto in collaborazione con la Confartigianato di Forlì, nel quale sono elencate le linee guida di comportamento per non farsi rapinare nella propria abitazione e le tipologie dei raggiri più diffusi, come i finti incidenti, i falsi agenti, tecnici o consulenti.
Dopo l’introduzione della Responsabile del Centro Auser Edda Dall’Acqua, il maresciallo dei carabinieri di Forlimpopoli Domenico Garompolo ha ringraziato il numeroso pubblico presente e ha esposto le ragioni che hanno condotto il Sindaco di Forlimpopoli e le forze dell’ordine a promuovere un’importante iniziativa tesa all’innalzamento del livello di sicurezza degli anziani. La crisi tocca tutti; i ladri dopo l’arresto vengono processati e condannati ma per necessità di ridurre le spese molti di loro scontano pene alternative al carcere. Questa soluzione non frena i truffatori seriali che continuano a colpire le fasce più deboli e ingenue della popolazione.
I ladri e i truffatori sfruttano la nostra fiducia e agiscono nei luoghi più facili da colpire, dove il rischio di essere identificati è minimo. Sono anche persone fantasiose, dotate di grande talento attoriale, che trascorrono il loro tempo ad architettare nuovi raggiri e sanno come conquistarsi la fiducia degli sconosciuti. La paura per i ladri è spesso eccessiva, non sono statisticamente individui con propositi violenti, il loro interesse principale è il denaro in contante, oppure l’oro. Se si sentono in pericolo, si allontanano e si concentrano di conseguenza su prede meno attente. A Forlimpopoli nulla di davvero tragico è successo, complice probabilmente la dimensione paesana del comune, tuttavia sono in aumento una tipologia di furti che con un po’ di cautela e conoscenza potrebbero essere ampiamente ridotti. Anche le denunce sono importanti per favorire gli arresti e la sicurezza pubblica, ma troppo spesso accade che i rapinati per vergogna non si rivolgano ai carabinieri né chiedano il loro intervento, ignorando il fatto che un agente preferisce senza dubbio un giro a vuoto ai pianti sconsolati della vittima.
Il maresciallo passa quindi in rassegna alcuni casi di furto su anziani (lo straniero al cimitero che finge di conoscere da molto tempo il suo bersaglio; la truffa dello specchietto delle auto; i rapinatori che si fingono funzionari dell’Hera…) e fornisce ai presenti un vademecum comportamentale per non venire derubati. È sconsigliato riporre il denaro in contenitori comuni e facili da raggiungere come il cassetto di un comodino: la prima caratteristica di un furto è infatti la velocità. A rubare il ladro impiega trenta, quaranta secondi, al massimo un minuto, perciò è molto improbabile che possa raggiungere il denaro se custodito in soffitta o nel sottoscala.
Non bisogna poi dimenticare che il truffatore sfrutta la disinformazione, quindi può essere molto utile conoscere le norme che regolano le vendite porta a porta. Nessuno ormai chiede più i soldi in contanti, e non sono ad ogni modo obbligati a riscuotere denaro. Inoltre in pochi sanno che le forze dell’ordine dispongono di una lista con tutti i nomi dei lavoratori autorizzati a vendere porta a porta, e che in caso qualcuno dubiti sulla regolarità di uno di loro, può tranquillamente telefonare ai carabinieri per chiedere una verifica. Purtroppo la crisi economica anche in questo caso complica le procedure, e con l’aumento dei contratti di vendita domiciliari alcuni lavoratori pur essendo onesti non figurano regolarmente registrati.
È importante non avere paura di dire di no o di chiedere allo sconosciuto di identificarsi, spesso basta molto poco per scoraggiare un ladro. Quasi tutti i venditori porta a porta dispongono di un tesserino identificativo con logo aziendale, foto e dati di riconoscimento che bisogna sempre chiedere di visionare insieme ad un documento di identità. Ma se ancora si hanno dei dubbi sull’onestà dello sconosciuto, basterà fare una telefonata all’ente gestore per verificare la legittimità della commissione. Più improbabile è invece un ladro travestito da carabiniere: l’uniforme e il tesserino sono difficilissimi da duplicare, ed è più rischioso fingere una perquisizione senza che il bersaglio non si allarmi e per questo telefoni a qualcuno.
Si tenga inoltre a mente che i carabinieri possono effettuare perquisizioni solo per cercare armi o droga ma che la necessità del mandato è soltanto un luogo comune acquisito probabilmente dai film americani: i carabinieri italiani sono ufficiali di polizia giudiziaria, in mancanza di autorizzazione possono sfondare.
Per quanto riguarda i ladri che entrano in casa di nascosto e mettono a soqquadro l’abitazione, nella maggior parte dei casi non scelgono le case abitate. I sistemi di sicurezza possono essere d’aiuto ma non sempre fanno la differenza: il ladro non si fa scoraggiare dalle casseforti di una banca. Ad ogni modo, alcune tecniche possono essere più utili di altre, ad esempio è facilissimo forzare una serratura con la chiave inserita dalla parte opposta, perciò è bene ricordarsi di toglierla! Infine, per un efficace risarcimento, una soluzione è la polizza assicurativa contro i furti.
Prima di rispondere alle domande dei presenti, il maresciallo ha suggerito di costruire una rete di solidarietà e di collaborazione fra i vicini di casa, un po’ come si usava un tempo fra compaesani. In caso si sospetti un’intrusione nella propria casa o in quella del vicino, non si esiti a contattare i Carabinieri utilizzando il 112 (numero di emergenza), o il numero della caserma di Forlimpopoli – 741130 – attivo 24 ore su 24. Prossimamente si unificheranno tutti numeri di pronto intervento grazie all’introduzione del servizio 112 NUE (Numero unico emergenze) – un sistema di gestione unificata delle chiamate al 112 (Carabinieri), 113 (Polizia), 115 (Vigili del Fuoco), 117 (Guardia di Finanza) e 118 (emergenza sanitaria).
Nell’ultima parte della conferenza si è dato spazio agli interventi dei presenti. La maggior parte di loro hanno condiviso la propria esperienza o quella di un conoscente, altri hanno posto domande tecniche sui numeri di emergenza o sui consigli pratici per smascherare i malintenzionati.
Di particolare interesse è la risposta del maresciallo a come è cambiata nel tempo l’identità del ladro. Si riscontra un aumento del numero dei ladri fra i giovanissimi (a volte studenti delle scuole medie), mentre resta invariato il fatto che a scatenare il furto è il contesto socio-economico. Degna di nota è infine la riflessione del maresciallo in seguito al dubbio espresso da Dino Neri: come ci si difende senza armi?
L’Italia, ha replicato il maresciallo, è la culla della civiltà, la nostra costituzione insegna agli altri paesi i diritti dell’uomo. Lo Stato tutela prima di tutto la Vita, anche quella del rapinatore, nonostante infranga un altro diritto importantissimo che è quello della proprietà privata. Gli Stati Uniti hanno stabilito che la difesa della proprietà privata è in certi casi più importante della vita di un uomo, perciò con le armi sono autorizzati a sparare ai ladri. Nel nostro paese chi uccide un ladro viene condannato per eccesso di legittima difesa, in certi casi per omicidio volontario. A meno che un ladro non voglia ucciderti, un caso assai improbabile se non raro, l’Italia ha stabilito che non è giusto rispondere a un furto con le armi capaci di uccidere. Ciò che l’Italia non è capace di fare è invece la buona informazione: i giornalisti ingigantiscono continuamente i furti e diffondono la paura, criticano il nostro sistema ed elogiano invece le leggi dei paesi stranieri con una storia profondamente diversa dalla nostra.
Maria Baldoni
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