COMUNICATO STAMPA
“L’ascensore è libertà”, al via la campagna dell’Auser Emilia Romagna per garantire la mobilità alle persone anziane
Auser – associazione solidale di volontariato e promozione sociale – opera con la finalità di migliorare la qualità della vita, in ogni sua fase, e in particolare delle persone anziane e fragili.
Ne sono testimonianza i 33.651 associati in Emilia Romagna, di cui 11.500 volontari attivi, i 350 automezzi Auser, e in comodato d’uso, oltre alle auto personali dei volontari che insieme hanno percorso 7.500.000 km. Auser è presente in 285 comuni in regione.
Oltre all’impegno quotidiano nelle attività che spaziano dall’accompagnamento sociale al supporto per tenere aperti musei e biblioteche, al turismo sociale, alle famiglie con nonni-vigile, università popolari ecc., Auser si è interrogata sul futuro, in particolare su come sarà la popolazione in Emilia Romagna nel 2032.
Il “Progetto 2032” vede coinvolti volontari con competenze specifiche, tra cui Gianluigi Bovini demografo e Stefania Irti ingegnera.
I dati sullo sviluppo demografico ci segnalano che tra 15 anni il 30% della popolazione, in prevalenza femminile, avrà più di 64 anni: la sfida della longevità, oltre a rappresentare un risultato positivo, implica anche una consapevolezza, da parte di tutti gli attori sociali politici ed economici, dei problemi che si pongono e delle scelte conseguenti.
Cambieranno i bisogni delle persone: nelle relazioni familiari e amicali, dei servizi di welfare, della domotica, di una città accogliente in cui tutte le persone,indipendentemente dalla loro età e dalle loro condizioni fisiche e mentali, hanno diritto ad aspirare al raggiungimento di un’alta qualità della vita.
Nell’immaginare l’ambiente ideale abbiamo individuato un anello mancante nella connessione tra la propria casa e la strada: l’ascensore.
Uno strumento che permette alle persone di muoversi in autonomia, sia nelle normali funzioni della vita che nel coltivare relazioni di comunità, ma anche di sollevare le persone da una condizione che ha dei limiti.
E’ appena il caso di sottolineare come l’ascensore, oltre ad essere di aiuto a chi ha difficoltà a muoversi, rappresenti comunque un beneficio per tutti, basti pensare cosa significa fare le scale con un bimbo in braccio, il passeggino e la spesa.
I nostri volontari ogni giorno accompagnano le persone che non si muovono in autonomia, anche con disabilità medio gravi, e incontrano le difficoltà di far scendere e salire le scale, talvolta utilizzando ausili, ma con una notevole fatica.
Dai dati del censimento 2011 risulta che il 69% degli edifici con più di tre piani in ER, ma anche in Italia, è privo di ascensori: in termini assoluti si tratta di 60.465 edifici. A questi possiamo sommare i 230.796 palazzi a 3 piani senza ascensore, per un totale di 291.000 edifici.
Dalla conoscenza di questi dati, e dall’esperienza quotidiana dei volontari Auser, è nata l’idea di Auser Emilia Romagna, con le 12 strutture territoriali, di lanciare una campagna di sensibilizzazione in tutta la regione dal titolo “L’ascensore è libertà”.
Dopo un confronto con gli interlocutori sociali più vicini – Cgil, Spi, Sunia/Apu, Federconsumatori – parte oggi una campagna per trasformare un problema di disabilità (temporanea o cronica) in una questione di coscienza collettiva e che interroga le parti sociali, economiche e politiche. Ogni soggetto – associazione o ente e istituzione – deve affrontare la questione “dotazione di ascensori” per le proprie specifiche competenze, non trascurando la manutenzione e la messa a norma degli impianti esistenti.
Ci sono certamente aspetti di natura culturale di cui tenere conto: l’ascensore non è un lusso ma un mezzo per il rispetto delle persone a prescindere dalle condizioni atletiche o meno. Inoltre occorre superare l’egoismo che induce ad affrontare il problema solo quando tocca individualmente.
Ci sono aspetti di natura economica: il costo dell’investimento iniziale, le detrazioni fiscali del 50% fino ad un tetto di spesa di 96.000 euro fino al 31.12.2017 (poi passerebbero al 36% per un massimo di 48.000 euro), l’individuazione di soluzioni per chi non ha reddito sufficiente.
Infine ci sono le normative da adeguare per favorire e incentivare l’installazione di ascensori.
Va considerato l’impatto occupazionale che produrrebbe l’adozione degli impianti: sia nella fase di installazione che per la loro manutenzione.
Ora chiediamo alle parti sociali, economiche e istituzionali di questa regione, che hanno sottoscritto il Patto per il Lavoro il 20 luglio 2015, di contribuire a realizzarne i contenuti anche col sostegno fattivo alle proposte avanzate oggi.
Ricordiamo che la presenza di ascensori è un fattore di valorizzazione dell’immobile (da 10.000 a 20.000 euro in più sul prezzo dell’appartamento).
Auser, a fianco della campagna di promozione per l’installazione degli ascensori, continuerà e incrementerà l’attività di accompagnamento delle persone, anche attraverso la dotazione di ausili, per superare la barriera delle scale finalizzando ad essi una parte delle donazioni che i cittadini fanno con il 5×1000.
Si tratta, in sintesi, di investire sul futuro delle persone, avendo cura delle relazioni e, citando le parole di Bruno Trentin, all’atto di costituzione dell’Auser, per “praticare la solidarietà tra diversi, intorno all’esercizio dei diritti fondamentali”.
Ci rivolgiamo alle diverse istituzioni, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, per fare tutto quanto è possibile in coerenza con l’art.3 della Costituzione Italiana che così recita: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, e noi aggiungiamo “nel corso di tutta la vita”.
AUSER EMILIA ROMAGNA
Bologna, 3 luglio 2017