NEL RISPETTO DELLE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19
ACCADEMIA PERMANENTE
STAGIONE 2022/2023 ANNO XXXII
presenta
Mercoledì 26 Ottobre 2022 ore 15,00
PALAZZO DELLA PROVINCIA, SALA CONSIGLIO
PIAZZA G.B. MORGAGNI, 9 FORLI
INGRESSO LIBERO – LA CITTADINANZA E’ INVITATA
per il ciclo di conferenze
LUOGHI FORLIVESI
Il cimitero monumentale
Relatore: Alvaro Lucchi (con proiezioni)
Diploma di laurea in pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna
Il percorso artistico di Alvaro Lucchi inizia dall’incontro con il pittore bolognese Sergio Vellani, suo professore di disegno alle Scuole Medie inferiori, che lo indirizzò agli studi artistici per le innate capacità che aveva individuato nell’allievo.
Lucchi non seguì immediatamente i consigli del docente, intraprendendo studi tecnici che lo portarono a sviluppare una carriera professionale prima come progettista di elettrodomestici presso lo stabilimento forlivese BECCHI, quindi in ENEL concludendo la sua attività professionale nel 1998 quale Capo Agenzia.
Ma sin d’allora la pittura Lucchi non l’abbandonò più, aprendo il suo primo studio artistico in via Bufalini già nel 1975 ; nel 1998 ha aperto quello in corso Diaz.
La formazione di Lucchi è perciò di autodidatta, almeno per i primi anni; negli anni ’70 del Novecento riprese i contatti con Vellani, che aveva scoperto magnifico colorista, pittore di figura, frequentando con assiduità il suo studio bolognese per approfondire il condiviso interesse per la figura ed il nudo, unendo a questa esperienza anche la frequentazione quale “portoghese” di lezioni di pittura presso l’Accademia bolognese.
Circa i temi e la poetica di Lucchi, egli è maturato partendo da una pittura che risentiva decisamente dalla lezione dell’impressionismo francese, figurativa e di paesaggio. Inizialmente è stato pittore en plein air, alternando al paesaggio all’aperto, lo studio della figura al cavalletto.
Negli anni a seguire, durante e dopo gli studi accademici, ha abbandonato la pittura impressionista per una ricerca più attenta, meno emotiva, interiore, attraverso la figura, il nudo e la natura morta che spesso, nelle sue opere, fa convivere.
All’attività al cavalletto, affianca studi ed approfondimenti riguardanti la Storia dell’Arte ed artisti del passato e contemporanei. Già da diverso tempo è impegnato alla stesura di una Guida raccontata del Cimitero monumentale di Forlì, sotto il profilo artistico e storico.
Di lui hanno scritto i Critici d’Arte Silvia Arfelli, Flavia Bugani, Enzo Dall’Ara, Rosanna Ricci, Serena Vernia.
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